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Nato a Lucernate di Rho mercoledì 26 dicembre 1906, figlio di Giovanni Enrico e Fossati Santina, il giorno seguente è battezzato presso la parrocchia di San Vittore in Rho, la stessa in cui è cresimato il 15 settembre 1912 dall’Arcivescovo Card. Andrea Carlo Ferrari: riceve il nome di Dante Giulio.

Diciannovenne, dopo due anni trascorsi come prefetto presso il Collegio Arcivescovile “San Carlo” in Milano e avendo frequentato il quarto

corso ginnasiale, domanda di poter proseguire gli studi presso il Seminario diocesano: è il 20 settembre 1925.

Presenta per questo la documentazione prescritta: fede di battesimo e cresima, di sana costituzione e avvenuta vaccinazione, l’attestazione

dell’ultimo anno scolastico frequentato.

Il prevosto di Rho, don Giuseppe Benetti, lo riconosce «giovane di ottima condotta, di pietà, e laborioso e diligente nel servizio dell’altare».

Al contempo, si dichiara nell’impossibilità di mantenersi agli studi e per questo chiede all’arcivescovo di potersi avvalere di un sussidio e di essere confermato nel ruolo di prefetto presso uno dei Collegi Arcivescovili, richiesta sostenuta anche dal prevosto di Rho.

Dopo aver sostenuto il 10 ottobre alcuni esami di riparazione –latino, greco, aritmetica e geometria– a conclusione del quarto anno, entra

finalmente nel Seminario di Monza il 19 ottobre 1925 per frequentare la classe quinta del ginnasio.

Giunto al Seminario Maggiore per affrontarvi gli studi teologici, avrebbe vissuto il passaggio dall’antica sede milanese di Corso Venezia (Porta Orientale)alla nuova di Venegono Inferiore, dove i seminaristi iniziarono a risiedere a partire dall’agosto 1930.

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